È il tema del corso organizzato da ACOS, Associazione Cattolica Operatori Sanitari, la cui presidente è la collega Manola Pomi, in collaborazione con l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese.
 
 
Hanno portato i loro saluti ai partecipanti:
 
Il Dott. Francesco D’Ambrosio Presidente OPI Siena
Dott. G. Giordano Assessore Assessore alla sanità, servizi informatici, sviluppo digitale
La dott.ssa F. De Marco D.S dell’ AOUS
il Cardinale LoJudice tramite il suo delegato diacono Mario Pasetto
 
 
 
             
 
                                 
 
 
Il corso vuole essere una profonda riflessione sull’orizzonte che vedrà sempre di più protagonista l’intelligenza artificiale, anche nel settore della sanità e delle scienze della vita. Quando si parla di Intelligenza Artificiale si pensa subito a tecnologie all’avanguardia, a un robot in grado di comprendere e decidere le azioni da compiere; un mondo futuristico in cui macchine e uomini convivono. In realtà le IA, e il loro utilizzo, sono molto più attuali e reali di quanto si possa immaginare e vengono impiegate in diversi settori della vita quotidiana. La conoscenza dell’Intelligenza Artificiale è d’obbligo per gli operatori sanitari e, in particolare, per gli infermieri perché, per il corretto svolgimento del nostro lavoro, è necessario un aggiornamento continuo nella scienza della medicina. Informare, insegnare e far comprendere l’Intelligenza Artificiale ai sanitari, promuoverne l’utilizzo in modo consapevole e accurato individuando i migliori metodi per utilizzare l’Intelligenza Artificiale al fine di migliorare il servizio sanitario e l’assistenza infermieristica, è necessario. È altresì essenziale sottolineare l’importanza dei rischi associati all’uso dell’Intelligenza Artificiale quando non vengono rispettati parametri di sicurezza ed etica informatica.
Nel suo intervento, il presidente dell’Opi di Siena, sottolinea che, anche nel nuovo Codice Deontologico viene affrontato il tema della IA. L’intelligenza Artificiale integra l’assistenza e la facilita, può aiutare a migliorarne la qualità, non la sostituisce!
Le nuove tecnologie potenziano le nostre competenze con lo studio analitico delle procedure, ma non sostituiscono la relazione umana: “il tempo di relazione è tempo di cura”.